In super extremis…stop alle proposte

19) PROPOSTA DEL GRUPPO DI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE DI LURATE CACCIVIO

Vorremo, innanzitutto, chiedere scusa ma, cause di forze maggiori, non ci hanno permesso di rispettare la data del 31 Gennaio per la consegna della presente. Altresì, vorremmo ricordare che abbiamo lungamente atteso una risposta ai quesiti che abbiamo posto, i primi giorni di dicembre, al Sindaco Anna Gargano. La risposta, purtroppo insoddisfacente, ci è giunta solo il 6 gennaio c.a.

VALUTAZIONI PRELIMINARI e LINEE GUIDA

Già due anni e mezzo fa il nostro gruppo, nel giorno della sua nascita, si è posto come obiettivo fondamentale quello di voler sfilare la questione delle scuole (e della loro locazione) dalla vita politica del nostro paese. Dopo 12 anni di promesse (di cui alcune forzose e altre vane) ci ritroviamo in un paese dove esistono tre edifici scolastici che, in diverse forme, sono state dedicate alle scuole elementari. Caratteristica unificatrice di tutti e tre i casi, sono le spese per riadattarli di anno in anno (5 milioni di euro in 12 anni) e il fatto che non si è mai voluta trovare un’unica strategia più ampiamente condivisa.

Sul tema della riorganizzazione degli edifici pubblici del nostro paese, se non avessimo una guida e dei principi, potremmo dire tutto e il contrario di tutto. Oltre che una guida dovremmo avere una forte consapevolezza di dove le istituzioni come ASL, Ministero dell’istruzione, Ministero di economia e finanza, Unione Europea, Regione Lombardia stanno andando per saper cogliere le migliori opportunità e occasioni di finanziamento possibili.

Affrontando questo viaggio, abbiamo necessità di farci guidare da linee guida che possano trovare la stragrande maggioranza di noi d’accordo. Ogni proposta che faremo in questo documento, terrà conto di quanto segue:

  1. Piano di Offerta Formativa (P.O.F.): Una scuola si definisce tale solo se il suo piano d’offerta riesce a trovare la sua completa attuazione. All’interno di una qualsivoglia proposta si dovrebbero trovare gli spazi necessari per l’espletazione completa del P.O.F.
  2. Limiti del Patto di Stabilità dei Comuni: Il patto di stabilità per i Comuni è il più grande limite nelle spese e nei finanziamenti delle opere pubbliche che il comune possa avere. Lurate Caccivio è fortemente limitata dal patto di stabilità per i mutui (non possiamo accenderne di ulteriori). Si aggiunge a questo anche il fatto che, le nome sul patto variano di anno in anno, non permettendo ai comuni di fare delle pianificazioni certe di rientro dallo stesso.
  3. Libro Bianco di Regione Lombardia: Lo scorso maggio la Regione Lombardia ha varato un piano di riassetto del sistema delle ASL e delle strutture sanitarie (private e non) valide per tutta la Regione. In questo piano c’è anche il riassetto del sistema di continuità assistenziale e del sistema dei medici di base. Tenere conto in questa analisi anche delle possibili evoluzioni del sistema assistenziale potrebbe porci “un passo avanti” rispetto alle evoluzioni prossime, tenendo anche conto che ASL e Regione sono sempre molto propense a individuare, nelle fasi preliminari di sperimentazione, dei comuni che già possiedono delle strutture atte all’espletamento del progetto.
    4. Situazione demografica e valutazioni essenziali sull’impatto nei confronti degli alunni elementari: L’indagine da noi condotta conferma che per i prossimi 15-20 anni è previsto un decremento demografico dei giovani cittadini in età scolare. Da notare, anche, l’invecchiamento della popolazione generale, che va analizzato insieme all’aumento della popolazione immigrata da paesi esteri. Questi dati suggeriscono 3 indirizzi fondamentali d’azione: contenimento dei costi e degli spazi per la popolazione scolare pur garantendo l’espletamento complessivo del P.O.F.; fornire alle scuole degli elementi di supporto alle attività scolastica per essere d’aiuto agli alunni stranieri (mediatore culturale) e intraprendere quei percorsi atti a rendere più facile l’accesso ed espletazione del servizio di assistenza socio-sanitaria nei confronti delle componenti più fragili della società.

Possiamo cominciare a comprendere che riuscire ad individuare una via che possa davvero rispondere a tutte le linee guida appena esposto, non è cosa semplice. A maggior ragione non è semplice se non si ha libero accesso a tutti i dati che, già in data 5 dicembre, abbiamo richiesto. In questi anni abbiamo lavorato per poter proporre nel nostro programma amministrativo quelle misure che potessero rispondere a tutte queste esigenze permettendo una crescita, più possibile in armonia, con le esigenze dei cittadini e delle istituzioni.

RIASSETTO DEGLI EDIFICI

EDIFICIO

VIA

RIASSETTO

Scuola Media

Largo Caduti per la Pace

INVARIATO

Biblioteca

Largo Caduti per la Pace

Nuovi spazi per la scuola media e sala polivalente per Consiglio Comunale e varie

Scuola Elelementare

Via Volta

Plesso unico per le scuole elementari

Scuola Elelementare

Via Bulgaro

NECESSITA ULTERIORI VALUTAZIONI

Scuola Elelementare

Via Regina Margherita

Nuova biblioteca e sede della scuola professionale

Ex scuola Catelli

Via Regina Margherita

Sede della Banda S. Cecilia

Villa Carosio

Via XX Settembre

NECESSITA ULTERIORI VALUTAZIONI

Ex CRI e punto prelievi

Via Unione

Sede dei medici di base, continuità assistenziale e appartamenti di solidarietà

A dispetto di chi pensa che sia una buona soluzione intraprendere un percorso di risparmio per avere un plesso unico delle scuole elementari e medie inferiori in Largo dei Caduti per la Pace, non possiamo non notare le seguenti criticità al progetto:

  1. Il patto di stabilità varia di anno in anno e non è plausibile intraprendere un percorso certo di risparmio che possa permettere l’edificazione di un ulteriore stabile nel prato a lato dell’attuale biblioteca.
  2. Edificare in quello spazio un complesso di almeno 25 classi (tra laboratori e luoghi di lezione frontale), con annesse strutture come la mensa, non permetterebbe di avere (se non in soluzione marginali) spazi aperti.

3. Sprecare altri 3-4 milioni di euro per avere un ulteriore edificio scolastico è folle, come è folle pensare all’attuazione odierna del Piano Cavalleri, piano che quest’anno compie 35 anni.

SCUOLA MEDIA e GLI SPAZI DELL’ATTUALE BIBLIOTECA

Questo edificio ha bisogno di opere di riadeguamento. Il tetto ha bisogno di un intervento urgente, con la valutazione di un’eventuale posa di pannelli solari integrati alla struttura, permettendo cosi un minor costo per la copertura (che secondo i nostri dati si attesta intorno al 15%) e, che possa essere ammortizzato, con l’energia prodotta in circa 8 anni. Unitamente a questo intervento si dovrebbero programmare interventi di coibentazione termica (cappotto e nuove finestre).

Con il trasferimento della Biblioteca si renderanno fruibili altri spazi per la scuola stessa. Si aggiunge a questo una sala polifunzionale Audio-Video e per il Consiglio comunale (attuale sala studio della biblioteca). Tale spazio dovrebbe avere due accessi distinti: uno solidale all’attuale ingresso della biblioteca e un altro direttamente dal plesso scolastico.

PLESSO UNICO DI VIA VOLTA

Ricordiamo molto bene le parole del Dott. Botta che, alcuni anni fa, ricordava un incontro con un ingegnere che valutava l’edificio di Via Volta uno stabile con caratteristiche strutturali molto solide e che pochi interventi avrebbero permesso di avere un edificio utile alla comunità ancora per molti anni.

Con questa suggestione e con i dati demografici confortanti, individuiamo nell’edificio di Via Volta la sede più idonea per il plesso scolastico unico.
Ulteriori analisi ci ricordano che è possibile ampliare lo stesso, sia nella porzione del primo piano (sopra all’attuale sala del Consiglio Comunale), che nella porzione della palestra sul lato che si affaccia verso l’intervento edificatorio di Via Verdi. Opere che si potrebbero programmare e mettere in atto con la prossima variante al Piano del Governo del Territorio. Questo edificio, seppur con alcune criticità, è l’unico che permetterebbe l’espletamento di tutte le attività previste dal P.O.F.

Altro elemento d’analisi è il fatto che, avendo un plesso unico, si hanno dei risparmi che possono permettere, di anno in anno, delle risorse da impiegare per gli interventi di riammodernamento necessari: pavimentazione, sistema di riscaldamento, finestre, bagni. Si potrebbe intraprendere un percorso quinquennale di interventi (da fare nei mesi di chiusura della scuola) che possano restituire alla comunità un’edificio moderno, funzionale e in posizione centrale nel paese. Altra valutazione è la spesa per l’acquisto di un pulmino che permetta il servizio di scuola bus, ad integrazione del servizio piedibus odierno.

Il pensare ad un complesso unico, è una scelta economico-strategica importante. Ci permette di concentrare i fondi e gli interventi in un unico edificio.
In ultima analisi, non che sia meno importante, l’idea di utilizzare un solo edificio, permette di eliminare le disparità fra le frazione e permette di riavvicinare ancora di più le stesse sotto un unico paese.

Sarà una scuola abbastanza affollata, soprattutto nel primo quinquennio, ma, l’esperimento intrapreso qualche anno fa, ha permesso di valutare come il plesso unico permetta, a fronte di una buona organizzazione, l’espletamento di tutto il piano d’offerta.

LA BIBLIOTECA E SCUOLA PROFESSIONALE

L’edificio di Via Regina Margherita ha un permesso provvisorio ad ospitare la scuola elementare, che scadrà definitivamente nel giugno 2015. Tale edificio è stato progettato e pensato come biblioteca che, solo dopo talune modifiche, sta sopperendo al ruolo di scuola elementare aggiuntiva, per via dell’inagibilità di Via Bulgaro. Gli spazi previsti nel progetto originale prevedevano una sala del Consiglio Comunale, biblioteca ed archivio del Comune. Affrontata la problematica di una sala polifunzionale, atta ad ospitare il Consiglio Comunale, possiamo capire che esistono i margini per vedere l’edificio della nuova biblioteca come molto di più. In questi anni la biblioteca ha visto molti mutamenti. Considerarla solo come un luogo dove si prendono in prestito libri è sbagliato. Sempre di più questi edifici sono luoghi di aggregazione sociale, formazione e attività culturali. Per questo motivo, la nostra idea è che si possa intraprendere un percorso simile a quello del Comune di Appiano Gentile e identificare quindi spazi per lezioni d’indirizzo e professionali. Esiste inoltre la possibilità di avere una certificazione da parte di Regione Lombardia (con tanto di fondi dedicati per l’espletamento delle funzioni). A tutto questo si aggiunge anche la crisi economica e l’esigenza di formazione di cittadini in altre professionalità, quali corsi ASA o OSS. Avere queste possibilità di reindirizzo per i cittadini, risulta, a nostro avviso, fondamentale; anche perché i Comuni non hanno molti strumenti d’intervento su problematiche come il lavoro e la sua ricerca.

LA VECCHIA/NUOVA SEDE PER LA BANDA S. CECILIA

La banda del nostro paese è una risorsa e un modello positivo per i nostri giovani. Valorizzarla, permettendogli di avere spazi per lezioni frontali e sala prove per tutta la banda (piano terra), non può che essere d’obbligo e la comunità dovrebbe assolutamente permetterlo. Per tanto ci piacerebbe destinare l’intero edificio ex scuola Catelli alla banda. Sarebbe però corretto offrire anche ad altre associazioni e gruppi, la possibilità di utilizzare la zona deposito/mensa come spazio di supporto per l’organizzazione di feste ed incontri in Piazza S. Ambrogio.

EX C.R.I. e PUNTO PRELIEVI DI VIA UNIONE

Abbiamo accolto la possibilità di proporre ulteriori stabili in analisi al riassetto degli edifici pubblici. Cogliamo l’occasione per sottolineare come, questo edificio, nei fatti risulta invendibile e pensiamo che potrebbe avere un nuovo futuro per la comunità di Lurate Caccivio.

Vediamo questo edificio come sede più idonea per ospitare la continuità assistenziale e i medici di base con interventi pressoché nulli.
Il libro Bianco di Regione Lombardia prevede che la continuità assistenziale e il servizio offerto dai medici di base, debba entrare sempre di più in osmosi per garantire un’assistenza continuativa e non frammentaria. L’evoluzione di questo ragionamento potrebbe andare verso due soluzioni distinte ma con il medesimo scopo: quello di incaricare i medici di base della continuità assistenziale o quello di avere sotto “lo stesso tetto” i medici di base e la continuità assistenziale e permettergli una più fattiva collaborazione diretta. In aggiunta a tutto questo si individua nella popolazione generale una sempre più forte richiesta di interventi infermieristici semplici come: punture, bendaggi, medicazioni a piatto non sterile e via discorrendo. La zona che era deputata al punto prelievi potrebbe essere un ottimo spazio per la zona visite sia dei medici di base che della continuità e offre spazi più che idonei per i servizi infermieristici. La zona, invece, dell’ex C.R.I. potrebbe essere deputata agli studi privati dei medici di base. Offrire ai medici uno spazio di questo tipo permetterebbe, anche, la creazione di nuovi gruppi associativi di medici che entrano nella denominazione del C.R.E.G. che consente di intercettare risorse da parte di Regione Lombardia, per seguire e programmare interventi, visite, analisi ai malati cronici.

Nello stesso edificio abbiamo due ulteriori piani a disposizione. Questi piani potrebbero essere utilizzati, una volta adeguatamente ristrutturati, come spazi residenziali temporanei solidali. All’oggi l’ingresso in una struttura socio sanitaria come le RSA e RSD (la prima residenza per anziani e la seconda per disabili) è molto difficoltoso e non riesce a coprire interventi urgenti di ricovero. D’altro canto, sempre la crisi economica, porta situazioni dove interi nuclei famigliari si trovano senza un tetto sulla testa e il turnover lento del sistema “case popolari” non riesce più a rispondere a nuove esigenze abitative. Crediamo che questi due grandi spazi, all’interno di un progetto assistenziale più conforme alle attuali esigenze, possano sopperire alle urgenze che sempre di più l’amministrazione si trova ad affrontare.

VILLA CAROSIO

Villa Carosio è un grosso scoglio. Più volte ci siamo scontrati con sentimenti contrastanti e non vogliamo qui dare una possibile valenza a questo edificio. Tuttavia non possiamo non sottolineare gli aspetti che rendono difficile prendere una decisione.
In tutta questa proposta ci siamo sempre affidati al principio di costo-beneficio, ossia il valutare come delle spese per un edificio possano permettere di risolvere dei problemi o delle carenze. Troviamo che la spesa per ristrutturare l’edificio (circa 600-700 mila euro – fonte Ass. Clerici) sia una spesa che non possiamo permetterci a fronte di quello che andiamo a guadagnare. La naturale predisposizione dell’edificio è quello di ospitare un allargamento del Comune, una sede istituzionale, una location per matrimoni o un museo. Ci chiediamo se, in questo frangente, sia davvero opportuno intraprendere questo tipo d’investimento. D’altro canto, non intraprendere alcun intervento, non farebbe altro che deprezzare il valore dell’edificio.

Proponiamo di differire la decisione relativa a questo stabile nei prossimi anni, con un percorso partecipativo analogo al presente.

SCUOLA ELEMENTARE DI VIA BULGARO

Qui il discorso è ancora più particolareggiato. A breve ci verrà restituito un edificio su cui sono stati spesi 480.000 euro per un piano d’intervento che sistema dei problemi (alcuni erano non problemi). L’edificio è stato ristrutturato per essere una scuola e qualsiasi “nuova vita” comporterebbe delle modifiche. Siamo sempre suggestionati dall’idea d’intraprendere anche a Lurate Caccivio dei percorsi di progetto-spazi per le piccole o piccolissime imprese. Sempre la crisi ha portato molti professionisti a chiudere studi per lavorare a casa. Un’esperienza simile è stata intrapresa anche dal Comune di Lomazzo. Si potrebbe predisporre l’edificio di via Bulgaro, in parte o totalmente, per questo tipo di progetti. Altra possibilità sarebbe quella di offrire parte dell’edificio ad alcune associazioni e come sede del comando della Polizia Locale. Anche per questo ambito proponiamo di differire la decisione in un secondo tempo con un percorso partecipativo e/o propositivo- confermativo di un progetto completo.

VALUTAZIONI ECONOMICHE E FINANZIARIE

Come già accennato, il patto di stabilità limita gli interventi d’investimento. L’incertezza del legislatore nei confronti delle regole al patto di stabilità limita le possibilità di pianificazioni certe d’interventi.
Ad aggiunta a queste valutazioni c’è da notare che il piano triennale degli investimenti si fonda sull’incerta vendita dell’edificio di Via Unione, che, per altro, noi crediamo andrebbe destinato ad altri usi. La decisione di questa amministrazione di estinguere il mutuo pendente su Villa Carosio non permette all’oggi dei margini di manovra di finanziamento. Sarebbe stato più lungimirante, a nostro avviso, differire a quest’anno il disavanzo d’amministrazione mettendolo a disposizione a questo progetto.

L’idea di fondo che abbiamo è quella del contenimento dei costi e di porre in essere progetti che possano “fare entrate” per il Comune, riferendoci alla scuola professionale, agli spazi per i medici di base e per le piccole e piccolissime imprese.
E’ abbastanza semplice commisurare le “quote d’affitto” alle spese che l’amministrazione deve affrontare sia per l’ordinaria che straordinaria gestione e manutenzione, nonché per l’ammortamento delle spese di inizializzazione del progetto.

I minori costi sul capitolo delle spese legate alle scuole elementari andrebbero in parte a sopperire alle quote delle utenze e manutenzione della biblioteca; tuttavia, la plusvalenza potrebbe essere impiegata per la progettazione degli interventi per il plesso di Via Volta.
Da valutare, anche, i progetti che l’Unione Europea sta licenziando in questi mesi. Tali offrono la possibilità di intercettare fondi per gli edifici pubblici, con particolare riguardo per le scuole. Gli interventi necessari per le scuole (sia elementari che medie) potrebbero usufruire di questo canale di finanziamento.

Sarà nostra premura per i mesi di marzo e aprile organizzare una serata con Europarlamentari, Parlamentari e Senatori della Repubblica e Consiglieri Regionali che possano meglio delucidarci e seguirci in questo percorso, non semplice, sui finanziamenti pubblici. Abbiamo già contatti con Europarlamentari come Marco Valli (Commissione per i problemi economici e monetari dell’Unione Europea) e Consiglieri Regionali come Paola Macchi (Commissione III – Sanità e politiche sociali, Commissione VII – Cultura, istruzione, formazione, comunicazione e sport per Regione Lombardia).

CONCLUSIONE

Speriamo di esser riusciti a delineare con estrema chiarezza il nostro pensiero. Ci teniamo a sottolineare che buona parte di quello che qui è stato esposto non è solo frutto degli attivisti del Movimento 5 Stelle di Lurate Caccivio, ma, per una buona parte, suggerito dai cittadini nell’ambito della scrittura del programma per le scorse amministrative, infatti 1168 hanno risposto ai nostri questionari. Per ogni delucidazione o chiarimento rimaniamo a disposizione di tutti al seguente indirizzo di posta elettornica: luratecaccivio5stelle@gmail.com.

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