La lettera ai cittadini

Cari concittadini,
il prossimo 24 maggio sarà una data storica per Lurate Caccivio: per la prima volta una Amministrazione del nostro paese chiederà direttamente ai cittadini di esprimere la
loro opinione su un tema importante e strategico, qual è l’assetto definito dei principali edifici pubblici, in particolare di scuole elementari e biblioteca. In quella data si terrà infatti una consultazione popolare, con lo scopo di orientare le scelte delle prossime amministrazioni, evitando le divisioni e lo spreco di risorse registrato negli anni scorsi.

Ogni cittadino avrà la possibilità di indicare, secondo la propria visione del paese, qual è la soluzione migliore tra quelle emerse nel corso del percorso partecipativo, avviato nello scorso novembre e da cui sono emerse tre ipotesi: 

  • una cittadella degli studi per scuole primarie e secondarie in Largo Caduti per la Pace
  • due plessi per scuole primarie in via Bulgaro e in via Regina e biblioteca in via Volta
  • un unico plesso per scuole primarie in via Volta e biblioteca in via Regina Margherita

La consultazione si svolgerà il 24 maggio dalle 8.00 alle 20.00 presso l’atrio della scuola di Via Volta. Avranno diritto al voto i residenti di Lurate Caccivio che entro quella data avranno compiuto il sedicesimo anno di età e che si presenteranno muniti di un documento di identità.
Per presentare nel dettaglio la giornata di consultazione e rispondere ad eventuali
domande è stato fissato un incontro pubblico, il 18 maggio, alle 21, sempre presso l’atrio delle scuole di via Volta, mentre in Comune sono già disponibili i cartelloni con le tre proposte e i pro e contro di ciascuna.
Per maggiori informazioni ed approfondimenti sul percorso partecipativo potete anche visitare il sito internet http://www.lcpartecipa.wordpress.com
Ricordando che “partecipare” alla scelte importanti è un’opportunità, oltre che un diritto di tutti, cogliamo l’occasione per porgervi i nostri migliori saluti.

L’Amministrazione Comunale di Lurate Caccivio

Relazione Tecnico-biblioteconomica

Per poter dare un contributo alla discussione sulla nuova collocazione della Biblioteca di Lurate Caccivio, occorre partire dalla medesima premessa che costituiva il preambolo del progetto biblioteconomico redatto nell’ormai lontano dicembre 2006 per la progettazione della (allora) nuova sede della biblioteca in Via Regina Margherita.

“La biblioteca pubblica ed i servizi che mette a disposizione non sono fini a se stessi, ma costituiscono un mezzo per i cittadini per soddisfare i propri bisogni informativi e di lettura. Questo principio, fondamentale sia per progettare e realizzare una nuova biblioteca, sia per sviluppare i servizi di una biblioteca già esistente, se rispettato conduce all’obiettivo fondamentale ovvero che i cittadini trovino una biblioteca che si presenti amichevole.

Per biblioteca amichevole si intende una biblioteca quando:

  • –  il pubblico avverte utilizzando la biblioteca ed i suoi servizi un “senso di appartenenza”;
  • –  il cittadino la usa facilmente e piacevolmente;
  • –  è efficace nelle risposte ai bisogni informativi, di lettura, di svago e di documentazione.

    I servizi della biblioteca pubblica devono quindi essere costruiti a misura di lettore ovvero a misura della comunità di riferimento del territorio nel quale si colloca la biblioteca.”

    E ancora: ” Uno dei requisiti della biblioteca orientata all’utente è l’organizzazione amichevole degli spazi che devono essere organizzati, oltre che in maniera orientata alla massima fruizione della struttura, anche in maniera dinamica per sapersi adattare alle esigenze informative che cambiano, ai mutamenti sociali del territorio, all’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate.”

    E’ del tutto evidente che qualsiasi ipotesi di trasferimento, anche in sede provvisoria, della biblioteca non può prescindere dalla progettazione biblioteconomica che comprende l’analisi del profilo della comunità da servire (esiste già il profilo di comunità rivisto nel 2014 e allegato alla “Carta delle Collezioni” del Sistema Bibliotecario dell’Ovest Como), in modo da definire il contesto urbano e sociale in cui la Biblioteca si trova ad operare; e l’analisi di alcuni dati quantitativi e qualitativi sul servizio bibliotecario attualmente offerto ai cittadini di Lurate Caccivio che consente di progettare la corretta ubicazione della collezione e dei servizi.

    La valutazione tecnica sulla sede da destinare (anche provvisoriamente) a biblioteca, non si può quindi limitare alla mera valutazione tecnico architettonica dell’edificio che la ospiterà e non si risolve semplicemente dando più spazio alla biblioteca trasferendo arredi e attrezzature esistenti in altro edificio.

    In estrema sintesi, occorre che la biblioteca trovi spazio in un edificio adatto a contenere adeguatamente patrimonio e servizi, ma soprattutto che gli stessi siano fruibili dalla cittadinanza in forma corretta e amichevole in spazi pensati e progettati a tale scopo.

Alcuni dati sulla biblioteca:
Iscritti attivi: circa 3000 per un indice di impatto pari al 29% circa
Prestiti /anno : circa 40.000 per un indice di prestito pari a 4 prestiti/abitante
Patrimonio complessivo : oltre 53.000 documenti con un incremento annuo di circa 1200 unità
La Biblioteca di Lurate Caccivio, oltre ad avere numeri di frequentazione da parte del pubblico assolutamente notevoli, svolge attività di promozione della lettura e di promozione culturale rivolte a tutte le fasce d’età, in orario di apertura e fuori orario e offre una serie di servizi che vanno oltre il servizio di pubblica lettura e arricchiscono la comunità di offerta educativa, ricreativa e culturale che potrebbe trovare ulteriore sviluppo in una sede adeguata, trasformando la biblioteca nel vero cuore pulsante della comunità.

Per fare ciò occorre che la sede della biblioteca risponda a requisiti precisi in materia di:

  • –  agibilità dello spazio
  • –  sicurezza
  • –  assenza di barriere architettoniche
  • –  impiantistica e illuminazione
  • –  dotazioni igienico sanitarie
  • –  scaffalature e arredi adatti ad una biblioteca a scaffale APERTO nella quale gli utenti accedano direttamente al patrimonio organizzato in spazi congrui al servizio da erogare (sezioni ragazzi, multimediale, sezione adulti, emeroteca, aule studio)

    In particolare occorre prevedere una dotazione di scaffalature in regola con le normative di sicurezza che contengano almeno 60.000 documenti per garantire un minimo di sviluppo e di agibilità alle collezioni (considerato l’incremento e la revisione del patrimonio) pari ad almeno 1750 metri lineari di scaffalature stimando una media di 34 libri al metro (30 ogni ripiano standard di 90 cm) ricollocando il patrimonio nella nuova sede secondo la Classificazione decimale Dewey come previsto dal progetto biblioteconomico per la sede di Via Regina Margherita.

    Inoltre le dimensioni del patrimonio e del servizio della biblioteca, sconsigliano vivamente ogni soluzione che non preveda almeno quanto sopra indicato.

    Altre due questioni riguardano il rapporto tra la biblioteca e il “centro civico” e l’ubicazione strategica della stessa.

    Il rapporto biblioteca – centro civico ed in particolare la presenza di un auditorium /sala civica nella sede della biblioteca è sicuramente un punto molto sentito dalla cittadinanza. Occorre chiarire che la presenza di una struttura di questo tipo nella sede della biblioteca costituisce sicuramente una ricchezza per la razionalizzazione dell’offerta culturale. Ciò non significa però che questa sia un condizione necessaria perché la biblioteca svolga pienamente il suo ruolo (la sua “mission” secondo il Manifesto Unesco) tant’è vero che nessuna indicazione o linea guida internazionale per la progettazione di una biblioteca pubblica prevede tale spazio come condizione necessaria o requisito; al contrario invece degli spazi per i servizi propri della biblioteca (area ragazzi, area emeroteca, area multimediale, ecc..) che sono un elemento costitutivo del servizio.

Ubicazione della biblioteca: tutte le più moderne ed efficienti realizzazioni di nuove biblioteche (dagli Idea Store di Tower Hamlets a Londra sino alle eccellenti realizzazioni lombarde più recenti come Cinisello Balsamo e altre) sono state pensate e realizzate come “piazze del sapere” in grado di attrarre e rivitalizzare quartieri e zone delle comunità di riferimento.

La biblioteca, se risponde ai requisiti di amichevolezza e di fruibilità sopra descritti, costituisce un formidabile veicolo di attrazione e aggregazione sociale in grado di rivitalizzare il contesto in cui è inserita e ciò è ampiamente dimostrato dai numeri e dalle esperienze sopra citate e ovunque si sia aperta una sede adeguata e funzionale, comprese tute le nuove realizzazione nel sistema bibliotecario dell’Ovest Como.

Il requisito di centralità del servizio rispetto al territorio è quindi un elemento di sicura importanza e non secondario, ma anche in questo caso non è condizione sufficiente al successo della nuova biblioteca se la stessa manca dei necessari requisiti che ne qualifichino il servizio.

In definitiva la scelta della nuova sede della biblioteca non è subordinata solo alla posizione dell’edificio e alla sua capienza, ma al fatto che la biblioteca abbia le caratteristiche che la rendano un luogo dove la comunità si riconosce e che frequenta facilmente e piacevolmente.

Spetta all’Amministrazione Comunale operare le scelte più adatte al fine di individuare la collocazione della sede della biblioteca, che mi auguro vadano nella direzione di offrire alla comunità di Lurate Caccivio una sede adeguata all’ottimo servizio che la biblioteca rende alla comunità.

Da parte mia continuerò a mettere a disposizione, se l’Amministrazione lo vorrà, la mia esperienza professionale per supportare la soluzione scelta, in accordo con le altre professionalità che concorreranno alla progettazione della nuova sede, anche studiando soluzioni che prevedano diversi step progettuali e realizzativi per l’ottimizzazione del servizio, senza però mai perdere di vista la “condicio sine qua non” che ho cercato di descrivere nella presente relazione.

Giuliana Casartelli

Responsabile Area Biblioteca Città di Olgiate Comasco Coordinatrice del Sistema Bibliotecario dell’Ovest Como Bibliotecaria. Professione disciplinata ai sensi della L.4/2013
Iscritta all’Elenco Associati AIB (delibera Commissione E/2014/0763)

Email: coordinatore@ovestcomobiblioteche.it

Ecco come continuerà il percorso partecipativo

La serata pubblica è posticipata al 20 Aprile alle ore 21.00 nell’atrio delle scuole di Via Volta.

Il percorso partecipativo è entrato nella sua fase più appassionante e insieme delicata, che ci porterà nel giro di poco più di un mese a delineare il futuro delle nostre scuole e superare finalmente questo elemento di divisione della nostra comunità.
L’orizzonte, non dimentichiamolo, è quello della consultazione finale della cittadinanza, prevista per il mese di maggio. Affinché essa sia pienamente consapevole, occorre che vengano approfonditi nel modo più completo possibile tutti gli aspetti messi in gioco.
E’ questo il momento decisivo dove tutti i contributi di chi ha partecipato, sta partecipando e vuole ancora partecipare verranno analizzati nel dettaglio e rimessi in discussione. Nessuna decisione è già stata presa, ed è fondamentale che tutti si sentano ancora parte attiva del progetto.
Ecco perché chiediamo che da qui al prossimo 10 aprile chi ha delle domande da porre o delle osservazioni da fare o degli approfondimenti da chiedere, ci scriva, mandando una mail o anche interpellandoci personalmente. Da parte nostra raccoglieremo tutto il materiale da voi prodotto, assommandolo a quanto pervenutoci nella prima fase del processo partecipativo.
Il prossimo lunedì 20 aprile, poi, promuoveremo un primo incontro pubblico di confronto, partendo dagli elementi raccolti, rendendoli pubblici e discutendoli assieme a voi.
Attendiamo il vostro contributo, buon lavoro e grazie.

Il lavoro dei tecnici

Nei giorni scorsi, con buon anticipo rispetto ai tempi fissati, si è conclusa una fase importante del percorso partecipativo, quella che prevedeva l’analisi dei pro e dei contro delle varie proposte emerse inizialmente e una scrematura iniziale, in modo da concentrarci sulla parte più pratica, quella delle soluzioni concrete, praticabili.
I tecnici che abbiamo coinvolto hanno lavorato parecchio – e di ciò li ringraziamo moltissimo – incontrandosi più volte sia tra loro, sia con i responsabili del percorso partecipativo, e hanno infine elaborato un primo documento, che rende il quadro più chiaro e che in base al principio di massima trasparenza pubblichiamo sul nostro blog, affinché tutti possano prenderne atto.
Il risultato di sintesi delle proposte presentato dai tecnici,tenendo conto dello stato di fatto e delle scelte delle varie amministrazioni che ci hanno preceduto, vede una sola soluzione che, seppur ancora sottoposta ad analisi dei dettagli di fattibilità, risulta migliore delle altre.
Ciò non significa che essa non presenti delle criticità, ma è convinzione sia dei tecnici, sia del gruppo di coordinamento della partecipazione, sia della nostra Amministrazione, che allo stato attuale essa sia l’ipotesi da valutare al meglio, per capire come eliminare o ridurre al minimo i punti di debolezza e come valorizzare i punti di forza.

La soluzione ritenuta migliore è quella che prevede:
– due plessi di scuole primarie, una in via Bulgaro e una in via Regina Margherita
– un plesso per le secondarie comprensivo degli uffici amministrativi dell’Istituto scolastico in Largo Caduti per la pace
– un centro servizi comprendente uffici comunali e biblioteca, che sia baricentrico rispetto al paese e dunque si collochi nell’area attorno all’attuale municipio e comprenda sia l’edificio scolastico di via Volta, sia Villa Carosio, sia il parcheggio, la posta e il punto prelievi

(per le motivazioni puntuali che hanno portato a concentrarci su questa ipotesi rimandiamo ai documenti prodotti dai tecnici).
Questa è dunque la base dalla quale ripartiamo per approfondire e valutare, da qui a fine aprile, tutti gli aspetti, coinvolgendo gli organi scolastici (direzione didattica e consiglio d’istituto) e tenendo informata la cittadinanza e coinvolgendola, come abbiamo fatto finora, poiché siamo certi che il contributo di ciascuno può essere utile per fare la scelta migliore.
Contiamo nelle prossime settimane di definire ancor meglio nel dettaglio gli aspetti edilizi, urbanistici, didattici ed economici di questa ipotesi, così da comprendere se verrà confermata come migliore e procedere infine alla fase consultiva, affinché la scelta finale sia condivisa dalla popolazione e vengano evitate quelle divisioni e contrapposizioni che in passato già troppi danni hanno causato.
Come Amministrazione, oltre a rinnovare il ringraziamento a tutti i cittadini che sono stati e saranno parte attiva nel percorso partecipativo, vogliamo sottolineare come tale percorso sia sostanziale e non di semplice facciata, auspicando che il clima di serenità, di collaborazione, di trasparenza e di fiducia reciproca continui.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI
LURATE CACCIVIO

Per completezza pubblichiamo il verbale completo della relazione dei tecnici:

Relazione Tecnici

La relazione degli esperti del settore educativo:

OSSERVAZIONI E PROPOSTE

I risultati del sondaggio proposto nelle scuole circa l’attuale grado di gradimento dei servizi scolastici:

RiassuntoQuestionari

Se la classe è bella, si impara di più

02 marzo 2015 da: http://www.vita.it/it/article/2015/03/02/se-la-classe-e-bella-si-impara-di-piu/129678/

Uno studio inglese scopre che il rendimento degli alunni delle elementari migliora significativamente se l’aula in cui studiano è bella, vivibile e colorata. Sì a grandi finestre e tinte neutre, no a lavagne enormi ed eccessive stimolazioni visive
Classe

Luce naturale, temperatura gradevole, aria pulita e colori che accarezzano gli occhi: sono questi gli elementi di una classe scolastica in grado di influenzare positivamente il rendimento degli alunni, migliorandolo fino al 16% in più in un solo anno. E’ quanto emerge da un documentato studio pubblicato dall’università Salford di Manchester e finanziato dal Consiglio nazionale delle ricerche in ambito ingegneristico e fisico (Epsrc), che ha preso in esame ben 153 aule in 27 scuole, oltre al relativo andamento scolastico dei 3.766 bambini che le frequentano. I ricercatori hanno quindi concluso che un “alunno medio” potrebbe migliorare le proprie performance di 1,3 sottolivelli – i gradi di valutazione secondo il sistema inglese – passando dall’aula “meno efficace” a quella “più efficace”. Ogni anno, in base alle tabelle ministeriali ciascun allievo dovrebbe superare in media 2 sottolivelli. Il rendimento medio nelle materie di studio, inoltre, potrebbe salire del 16% l’anno.

Un incremento significativo, che secondo il professore che ha condotto lo studio, Peter Barrett, si può raggiungere con pochi, semplici accorgimenti: “Basta poco per trasformare un’aula e fare davvero la differenza nell’apprendimento di tutte le materie”, ha osservato Barrett. “Gli elementi più importanti riguardano la luce, che dovrebbe essere il più possibile naturale, la temperatura, che deve essere gradevole ma non troppo calda, e i colori delle pareti, che dovrebbero essere neutri, con qualche punto di colore più vivace qua e là”. Attenzione anche ai frequenti cambi d’aria, per ossigenare la classe, al rumore – da ridurre al minimo -, alla densità – no alle aule-pollaio – e a un adeguato livello di stimolazione, che non deve mai essere eccessiva: le lavagne multimediali, per esempio, non dovrebbero essere eccessivamente grandi né collocate troppo in alto, e tassativamente appese a pareti dai colori tenui. Il team di ricercatori ha preso in esame anche le strutture scolastiche esterne alla classe, sottolineando l’utilità di percorsi guidati e facili da seguire per spostarsi da un corridoio o da un ambiente all’altro, ma il professor  Barrett ha osservato che nella fascia d’età 6-10 anni, oggetto dello studio, “l’aula è in assoluto il luogo più importante. I bambini la percepiscono come il loro mondo, quindi occorre concentrarsi su di essa”.

Grazie a tutti e andiamo avanti…

È terminata la prima parte del percorso della partecipazione e crediamo sia importante presentare almeno un primo risultato di questo processo, che ha visto coinvolti molti concittadini, associazioni, gruppi di esperti e gruppi politici nel fornire una possibile soluzione al problema della gestione degli edifici pubblici soprattutto inerente all’organizzazione scolastica. Se prendiamo come indicatore del coinvolgimento i numeri forniti dai contatti del sito dedicato ‘lcpartecipa’ vediamo che in due mesi e mezzo di attività ci sono stati più di 2500 contatti, 10.000 pagine visualizzate 18 proposte organiche e più di 40 commenti. Un interesse popolare a nostro giudizio già positivo, a conferma  della serietà del percorso partecipativo. Al di là delle singole opinioni, crediamo che i numeri rappresentino un risultato inconfutabile e che la gran parte dei nostri concittadini abbia apprezzato questa rivoluzione di metodo nel condurre la politica delle grandi scelte.
Ecco perché vorremmo dire grazie a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per trasformare le differenze di vedute finalmente in una risorsa, le polemiche in proposta, eliminando il “sentito dire” per dare spazio ad osservazioni argomentate. Adesso arriva la parte più delicata ma anche più affascinante del percorso, quella dell’analisi e del confronto delle varie proposte: se il clima resterà sereno e continueremo a fidarci della buona fede altrui siamo certi che troveremo le soluzioni migliori per Lurate Caccivio.

Una riflessione

La scuola inizia dai piedi

In un articolo recentemente pubblicato da la repubblica si confrontavano le percentuali dei bambini abituati ad andare a scuola a piedi e non accompagnati in Italia e in Europa: ma il “misero” 16 bambini attribuito ai bimbi italiani – contro il 76 per cento dei tedeschi – è in realtà appen l’8 per cento secondo il Cnr. I dati comunque son vecchi di tre anni

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di Elena Donà

Sono pochi, pochissimi, i bambini italiani che vanno a scuola da soli, senza essere accompagnati dai genitori. E il loro numero continua a diminuire. Secondo i dati del Consiglio nazionale delle ricerche sono appena il 16 per cento dei piccoli che frequentano le scuole elementari” si legge in un articolo pubblicato il 18.01.2015 dal quotidiano La Repubblica. Dati bassissimi e sconfortanti, soprattutto se paragonati a quelli tedeschi, dove – come riporta lo stesso articolo – il 76 per cento dei bambini (parliamo di scuole primarie) percorre il percorso casa scuola a piedi e senza genitori.

Non è vero che il loro numero continua a diminuire, nel senso che gli studi e le stime su cui si basa l’articolo sono gli stessi di cui si parla da oltre due anni e sono riferiti al 2010.

Il problema vero però, è che il 16 per cento riportato dall’articolo è in realtà appena l’8 per cento, come ci ha confermato il Cnr, citato dalla stessa Repubblica nonostante la svista. I dati citati si trovano infatti in un importante studio realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 2013, firmato da Alfredo Alietti, Daniela Renzi, Monica Vercesi e Antonella Prisco, intitolato Children’s Independent Mobility, e disponibile sul sito La città dei bambini.

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Focus del lavoro – che ha coinvolto anche molti altri ricercatori europei nei propri Paesi – era l’importanza della mobilità autonoma come aspetto critico dello sviluppo dei bambini e della qualità della vita. L’indagine è stata promossa dal Policy Studies Institute (Psi) di Londra, e ha consentito un interessante confronto tra Italia, Regno Unito e Germania. Ecco cosa dichiaravano in merito i ricercatori del CNR:

“La mobilità infantile è uno degli aspetti che ha maggiormente risentito della grande trasformazione dell’ambiente urbano, con ricadute negative sul benessere e sullo sviluppo psico-fisico. L’autonomia di spostamento dei bambini italiani nell’andare a scuola si è ridotta, passando dall’11 per cento nel 2002 al 7 per cento nel 2010, mentre l’autonomia dei bambini inglesi è al 41 per cento e quella dei tedeschi al 40 per cento”. Per il tragitto di ritorno, soltanto l’8 per cento dei bambini italiani lo compie da solo, a fronte del 25 per cento dei coetanei inglesi e del 76 per cento dei tedeschi. Il divario di autonomia con gli altri paesi sul percorso casa-scuola permane ampio anche per i ragazzi delle medie inferiori: il 34 per cento degli italiani, contro il 68 per cento dei tedeschi e il 78 per cento degli inglesi”.

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In Italia risulta estremamente basso anche l’uso del mezzo pubblico. Mentre per i bambini non ci sono differenze tra Italia e Inghilterra, 3 per cento per entrambi i Paesi, in Germania la percentuale sale all’8. Maggiori differenze si hanno invece per la scuola secondaria, dove l’Italia resta ferma al 3 per cento, l’Inghilterra passa al 25 per cento e la Germania arriva  addirittura al 64 per cento,: probabilmente per l’efficienza dei servizi pubblici, ma forse anche per maggiore fiducia dei genitori”. I maschi italiani, infine, sono più autonomi delle femmine, indipendentemente dall’età”.

Scarica lo studio: La mobilità autonoma dei bambini in Italia

Entro il 31 gennaio aspettiamo altre proposte

Giorno più, giorno meno, manca una settimana al termine della prima fase del percorso partecipativo, quella in cui raccogliere informazione e offrire spunti, pareri, proposte da parte di chiunque voglia farle.
Una data, quella del 31 gennaio, che abbiamo messo non con l’ottusità del burocrate ma perché poi servirà del tempo (almeno tre mesi) al fine di valutare le proposte, chiarendo pro e contro di ciascuna, compresi tempi e costi, ed eventualmente individuandone di nuove. Saranno i tecnici i protagonisti di quella seconda fase, prima che la parola torni ai cittadini, a maggio, per la decisione finale.
Invitando chi ha qualcosa da dire a farlo nei prossimi giorni, ne approfitto per ringraziare tutti coloro che in questa prima fase si sono interessati, a cominciare da quanti hanno partecipato attivamente, mandando anche le loro proposte.

Giorgio Bardaglio